Il 23 maggio non è stato un giorno come tutti gli altri. In tutta Italia, moltissime sono state le iniziative a ricordo di una delle pagine più buie della Sicilia.
La Giornata nazionale della legalità quest’anno è stata festeggiata esponendo un lenzuolo bianco su balconi con stampata l’immagine di Falcone e Borsellino, i due magistrati che vennero uccisi durante le stragi mafiose nel 1992 organizzate da Cosa Nostra.
Il 23 maggio 1992 gli attentatori fecero esplodere un tratto dell’autostrada A29 in corrispondenza di Capaci (Palermo) mentre vi transitava sopra l’auto con a bordo il giudice Falcone, la moglie e gli agenti di Polizia. Oltre al giudice, morirono altre quattro persone: la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Nello stesso anno, domenica 19 luglio, fu ucciso il giudice Borsellino nella strage di via D’Amelio a Palermo. Persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a morire in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
La manifestazione di commemorazione delle stragi mafiose del ’92 è stata promossa a partire dall’anno 2002 dal Ministero dell’Istruzione e dalla Fondazione Falcone per incoraggiare nelle scuole attività didattiche mirate alla cultura del rispetto e della legalità e per una cittadinanza attiva e responsabile.
A causa delle restrizioni necessarie per contenere la diffusione del Covid-19 la manifestazione di quest’anno ha assunto una forma diversa dal passato. In collegamento dall’aula bunker di Palermo è stato celebrato “Il coraggio di ogni giorno” e cioè l’impegno di tutti i cittadini (medici, infermieri, esponenti delle forze dell’ordine, insegnanti, militari, volontari della Protezione civile, farmacisti, commercianti) che in questi mesi di emergenza del Paese, con impegno e sacrificio, hanno operato per il bene della collettività.
La giornata è stata raccontata sui canali social del Ministero dell’Istruzione e della Fondazione Falcone attraverso gli hasthag #23maggio2020, #PalermoChiamaItalia #FondazioneFalcone e #ilcoraggiodiognigiorno.
L’invito per il 23 maggio è stato quello di appendere un lenzuolo bianco dal balcone di casa, affacciarsi alle ore 17.58 (ora in cui è avvenuta la prima strage) e osservare un minuto di silenzio. A Palermo si è tenuto il tradizionale momento del “Silenzio” sotto l’Albero di Falcone, suonato da un trombettista della Polizia di Stato, mentre al porto i ragazzi del liceo musicale hanno intonato L’Inno di Mameli.
Marta Mastrototaro 3B